La proprietà e Resident Manager: Luca Veronelli

Da genitori torinesi e nonni comaschi e padovani, Luca Giovanni Umberto Veronelli nasce il 17 aprile 1966 nel capoluogo piemontese. Tra i parenti illustri troviamo il poeta piemontese Nino Costa e il grande enologo Luigi Veronelli. Dopo il Liceo si iscrive alla Facoltà di Giurisprudenza e inizia a lavorare nella piccola impresa del padre. Il campo è quello dell’automotive e lui, erede di una famiglia imprenditoriale, si occupa del commerciale, aspetto che lo aiuterà in fase organizzativa nel corso della sua carriera.

Da manager, annovera una serie di esperienze presso diverse realtà per poi, intraprendere una carriera come direttore delle risorse umane e organizzazione. Persone, contatti, relazioni, ci ha a che fare ogni giorno per anni, grazie ai ruoli che ricopre in contesti di caratura internazionale: prima la parentesi nella rete di vendita FIAT Progetto, poi nella catena di ristoranti self-service francese Flunch del Gruppo Auchan e infine, dal 2007 al 2013, quella in Scarpe & Scarpe. Entra nei board, dove si prendono le decisioni importanti, quelle che virano in un verso o in quello opposto il destino di queste multinazionali.

La sua è una vita frenetica ma riesce, nel poco tempo libero che ha a disposizione, a coltivare due grandi passioni. Quella del giornalismo nasce da un corso di scrittura creativa tenuta dal critico letterario Giorgio De Rienzo all’Università e sfocia nella collaborazione con testate per scrivere di attualità, cronaca, politica e spettacoli. Quest’ambito è quello che più lo appassiona anche da fruitore, perché il teatro è espressione e comunicazione e perché lui, quel mondo, ha deciso di approfondirlo in prima persona. Studia con Arnoldo Foà, poi per un paio di stagioni recita in compagnie teatrali a Roma e, sempre in quegli anni, ha modo di approfondire la drammaturgia antica, moderna e contemporanea.

Entrambi gli interessi lo arricchiscono: il giornalismo gli permette di interfacciarsi con ministri, senatori, intellettuali e scienziati, il teatro, invece, da un punto di vista prettamente culturale, ancora oggi che ne è solo fruitore. Nel 2014 sente il bisogno di vedere le cose in modo diverso. Si ‘reinventa’ imprenditore, con le capacità ereditate dalla famiglia e con le sue risorse personali. Si occupa di consulenza aziendale, avviando la sua Blackrod & Partners, su materie che sono pane per i suoi denti: direzione delle risorse umane e organizzazione. Il progetto lo appassiona ma Luca è ambizioso.

Diventa socio del Club degli Investitori, uno dei più grandi networks italiani per i Business Angels e, da tre anni e mezzo a questa parte, si occupa a tempo pieno della Rocca di Arignano. Un treno che ti passa davanti una sola volta nella vita e che lui, quando lo vede nell’estate del 2016, decide di non farselo scappare. E, d’altro canto, ama definirsi un uomo con un piede saldamente ancorato nel passato e l’altro proteso verso il futuro. Sente il bisogno fisiologico di rallentare, dopo anni vissuti con il piede sull’acceleratore. Perciò, quando si trova al mare e legge quell’articolo di giornale in cui si scrive di un castello pieno di tesori alle porte di Torino, ha solo un desiderio: vederlo. Tornato in città, per puro caso un giorno si trova nei dintorni insieme alla moglie Elsa e decide di raggiungerlo insieme. Lei pensa che riprenderlo in mano sarà difficile, lui che sia la scelta giusta e adesso, a sei anni di distanza, entrambi hanno trovato quello che vogliono: un posto in cui costruire il loro futuro e quello dei figli partendo dalle fondamenta culturali di un luogo che del passato ha tanto da raccontare: “Uno spazio in cui, per la prima volta nella nostra vita, riusciamo a soddisfare il desiderio che covavamo da tempo – dichiara Luca – lavorare fianco a fianco a contatto con la natura e con le passioni che ci accomunano. Enogastronomia, antichità e desiderio di benessere, in attesa che un giorno, ad apprezzare questo progetto di vita – e non di puro investimento – ci possano essere i nostri eredi, che nel frattempo si saranno fatti uomini e donne del domani”.

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