La costante 972
972 è il numero di anni che separa il tempo intercorso tra la posa della prima pietra della Rocca e il presente.
È un periodo davvero molto lungo durante il quale la Rocca è stata modificata in moltissime sue parti: piani interrati, mura prima abbattute e poi aggiunte in altre parti, pareti spostate, soffitti e scale che nel corso del tempo hanno subito modifiche sostanziali.
Una stratificazione non solo materiale, ma comprensiva di molti altri aspetti.
Questa è la Rocca: un luogo che si è profondamente modificato nel corso del tempo e che adesso stiamo riportando alla luce in tutto il suo splendore. È un recupero che somma all’indubbio valore storico anche una valenza culturale e sociale, di cui avremo modo di parlare più avanti.
Perché parliamo di ‘costante’, quindi? Perché crediamo in questo progetto e abbiamo individuato la costante principale che lega la Rocca del 1047 a quella che aprirà le proprie porte nel 2020: il Lavoro.
Il Lavoro, sì: quello di operai di quasi mille anni fa, riscoperto pezzo per pezzo, giorno per giorno dagli operai di oggi che con rispetto hanno ammirato, dopo secoli, il frutto della fatica dei loro predecessori.
Ogni finestra, ogni mattone, apertura, muro, ambiente: tutto è testimonianza.
È un passaggio di testimone che non vogliamo fare passare inosservato, proprio perché le fondamenta della Rocca si basano sul lavoro di quegli uomini che ad Arignano secoli fa hanno scavato, posato pietre, sudato; con le loro braccia hanno realizzato, nel senso letterale del termine ovvero ‘portato alla realtà’ un progetto che è diventato il testimone cui noi oggi rendiamo omaggio.
“Non c’è vera ricchezza all’infuori dell’umano lavoro.”
Percy Bysshe Shelley